CHIESA DI SAN CALLISTO ROMA 40 BRANDINE PER SENZATETTO: E COSÌ ENNESIMA PROFANAZIONE!!!

Ogni notte il grande portone della chiesa di San Callisto viene scosso dai colpi. «Bussano», dice una voce dalla sagrestia. Fuori, avvolti in giacche troppo leggere e con lo sguardo stanco, i senzatetto chiedono un riparo dall’inverno della Capitale. Non una questione di comodità, ma di sopravvivenza. Perché si può ancora morire di freddo, a Roma, nel 2018. Cinque clochard non sono sopravvissuti alle rare ondate di gelo di queste settimane. Sei, lo scorso anno.

Ai piedi dell’altare della piccola chiesa di Trastevere, tra gli angeli dipinti da Bernini e le luci fioche delle stufe elettriche, i volontari della comunità di Sant’Egidio hanno preparato con cura le brandine e steso le coperte di lana. «Qui possiamo ospitare circa quaranta persone», dice Augusto, che è professore di storia all’università La Sapienza «ma soprattutto – sottolinea – volontario dal 1974». Non sempre, però, c’è spazio a sufficienza. «Ma come possiamo dire a qualcuno di andare via? Ci arrangiamo, con qualche sacco a pelo per la notte steso a terra. L’importante è offrire un riparo».

I posti letto non bastano, tanto nella piccola chiesa trasteverina come nel resto di Roma. L’Istat ci dice che in tutto, tra le baracche di fortuna e la strada, sono almeno ottomila i clochard della Capitale. La Caritas raddoppia e arriva a sedicimila.

Fonte La Stampa

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