CRISTO? NON NASCE NEMMENO A NATALE!

Chiedo scusa per il mio breve intervento di oggi, ma prendo atto di due importantissime iniziative dell’ Avvento.
La prima riguarda un Gesù anti capitalista, disegnato dalla matita di Staino sul giornale dei vescovi, che si arrabbia per i regali di Natale.
E su questo stendo un velo pietoso che per Grazia di Dio non diventa ira vera e propria.
Chi ha una certa età si ricorderà di “Supergulp” in onda dopo il TG della sera, il giovedì.

La sigla canticchiava: ” Fumetti in tivvù…fumetti in tivvù..”.
Fumetti su Avvenire.

Hello Gesù imbufalito con lo spreco dei doni.

Bandiera Rossa trionferà sui

Re Magi capitalisti e megalomani che osarono portare costosi doni al Dio fatto proletario!
Secondo punto.

Prendo atto anche della intenzione di preghiera del Santo Padre Francesco per il mese di dicembre.
Con tutto il rispetto che nutro per gli anziani, ed è davvero reale, un “quartetto Cetra in salsa soul e jazz” che promuove il valore della saggezza dei nonni come strumento culturale, decentra ancora una volta un Gesù Cristo che ormai diventa Innominato e Innominabile.
Gesù sul gommone.

Gesù nel trombone.

Gesù nel fumettone.

E tanti saluti al Cristo Messia.
Siamo alla deflagrazione totale del senso religioso.

Al grappino del martirio del ridicolismo del Cristo, come aveva profetizzato Kierkegaard, il quale scrisse che “Se Cristo nascesse oggi,  subirebbe il martirio del ridicolo”.
Profezia realizzata.
In compenso negli Stati Uniti qualcuno ricorda che ogni tempo è buono e opportuno per affrontare la battaglia contro l’ aborto (la strage degli innocenti che ci può ben valere il castigo di Dio).
Questo qualcuno è l’ Arcivescovo Nauman che in una recente intervista tuona così:
“Vorrei anche dire ai nostri sacerdoti: non possiamo non parlare al nostro popolo di questi veri peccati che riguardano la vita della nostra gente. Se parliamo di peccati che non commettono, a che serve?
Certamente vogliamo predicare l’argomento in modo sensibile e sostenere coloro che hanno scelto l’aborto. Ma se la Chiesa tace sulla distruzione della vita, siamo negligenti e lasciamo i nostri giovani vulnerabili a prendere questa tragica decisione.”
Nell’ apostolato pro life, che lui conduce da anni, l’arcivescovo ribadisce la necessità di non tacere mai sui valori non negoziabili, di ritenere fondamentale la preghiera per questo tipo di battaglia contro il male della “falsa libertà di scelta” e della pastorale per coloro che, dopo aver vissuto la consapevolezza di una tragedia del genere, devono e possono ottenere perdono proprio da quel Bambinello che nasce mentre ormai l’ Occidente Cattolico   ne ha fatto il marketing del disastro spirituale. 

Non ci resta che piangere.
                                         Crociato di Fatima

Lascia un commento