SE ANCHE I GESUITI SI VERGOGNANO DI CRISTO!

Con immenso dolore dico che non avrei  mai voluto leggere quel minestrone confuso di intervista di Francesco in aereo. Non avrei voluto vedere sprecato un viaggio Apostolico. Non ho scritto “un soggiorno privato all’ estero”, ma viaggio Apostolico, che tuttavia non è all’ altezza della sua definizione ontologica.
Non avrei mai voluto da Cattolico, dovermi  dare buone ragioni sul mio stesso pontefice. 

Pietro resta Pietro anche se non agisce, non parla e non convince da Pietro soprattutto i Cattolici.
Ricordiamo che i Gesuiti sono nati con due carismi fondamentali e con uno scopo ben preciso: la cultura e l’evangelizzazione nel mondo, come carismi, e in risposta diretta allo scisma protestante.
La Compagnia di Gesù nacque proprio per combattere le eresie di Lutero.(!)
Nell’ editoriale della NBQ ci si chiede se ancora abbia senso parlare di “Missione” dopo l’ ultimo viaggio di Francesco.

Direi che dopo le esternazioni in aereo Simone politicamente corretto abbia fatto fuori Pietro. 

E forse Pietro non ne è ancora consapevole. 

Forse vorrebbe essere Francesco ma è ancora Jorge.

E di certo nessuno nel Cerchio Magico lo aiuta a realizzare la sua vera chiamata.

Al Cerchio Magico  Jorge/Simone fa più comodo di Francesco. 
Viviamo in un momento storico così grave, che l’unica cosa che ci resta da donare sul serio a chiunque è la fede in Dio, in Gesù Cristo fatto Uomo, morto e Risorto.

Altro non ci resta.
Persino i più poveri tra i poveri hanno il dovere missionario di testimoniare Cristo. La Buona Novella sta nella carne di ogni battezzato e questo è vero a prescindere dal fatto che abbia o no un bicchierino per l’elemosina in mano.

Gesù Cristo in Chiesa e ovunque è GRATIS.

MA NON VEDO FILE SE NON FUORI DALLE MENSE.

Pertanto, mettiamoci pure l’anima in pace che l’Inferno è pieno pure di poveri, di accattoni e di straccioni che non hanno mai voluto avere nulla a che fare con Gesù Cristo.

Così come in paradiso ci stanno molti ex ricchi, ex nobili e persino Zar.
Inorridisco quando sotto le feste comandate ci sono le raccolte fondi supplementari di solidarietà sociale!

Sono queste le opere che rendono credibile la nostra fede? Davvero si riduce a un gruppo di cesti per la pasta e i viveri? 

Che sono importanti..non intendo sminuire nulla, ma quando sta scritto che la fede senza le opere é morta, si intende che la ragione della fede sta nei “cestini della bontà”?

Possibile che Cristo sia solo quello che ha dato pane e pesci a 5000 persone in difficoltà?

Perché è questo che si vuol far valere, oggi, nel carnevale della Elemosina. 

Non chiamatela Carità perché è un attributo di Dio.

Non nominiamo invano la Carità!

E non confondiamola con gli spiccioli della coscienza che si quieta con altri 30 denari!
Inorridisco al pensiero che le Tempora Cattoliche non esistono più!

Che fine hanno fatto?

I tempi forti sono regolati dall’ Avvenimento Cristiano e non dalla disgrazia sociale!
Tempora di Avvento: è il tempo in cui il popolo cristiano si raccoglie in preghiera per le RELIGIONI NON CRISTIANE!

E tutte le elemosine raccolte sono proprio per le missioni che portano Cristo (e non il dialogo o la pace o la intercultura) fino ai confini della Terra.
MI SI PUÒ DIRE CHE LE TEMPORA SONO FONDAMENTALISTE?
Pure le Tempora?

E pure la Liturgia delle Ore che caratterizza la Chiesa Cattolica Universale nel tempo di Avvento?
Mi duole dire ciò che sto per scrivere, ma Pietro ha da fare Pietro e non l’ ambasciatore dell’ ONU.

Non c’era bisogno di scomodare tutti i cardinali e un conclave per eleggere un ambasciatore, non serve neanche chiamare in causa lo Spirito Santo in modo così maldestro e sconsiderato, se non si ritiene più necessario l’ Annuncio di Cristo.
Perché lo Spirito Santo non è un quietismo che lascia in pace le culture e le coscienze e lavora al posto nostro!

Se fosse così…la Chiesa primitiva sarebbe nata solo per intervento divino, magico! e ” tante grazie a tutti gli apostoli, ma non siete le colonne di un fico secco. Tornate nelle vostre case che vi faremo sapere”.
La Chiesa si regge sul fondamento degli Apostoli e dei Profeti, dei Santi e dei Martiri del Vangelo e non dei buoni propositi!

E concludo con alcune parole amare, che sottoscrivo, di don Piero Gheddo nel commentare il perché poco tempo fa ha chiuso “Popoli”, la Rivista missionaria dei Gesuiti:
“Quando Papa Francesco, e tutti i Papi e tutti i vescovi prima di lui, continuano a martellare lo slogan: “Per salvare l’uomo e l’umanità dobbiamo ritornare a Cristo!”, penso che nessuno aggiunga nella sua mente e nel suo cuore: “Eccetto quando ci dice di andare in tutto il mondo a portare il Vangelo a tutti gli uomini”.
Chi segue il mio Blog “Armagheddo”, sa che a volte è volutamente provocatorio, come anche questa volta. Non voglio assolutamente accusare nessuno, ma solo riproporre con forza il problema: qual è lo scopo dell’animazione e della stampa missionaria ad gentes dei Centri missionari diocesani, degli Istituti missionari, delle Pontificie opere missionarie e della stampa e animazione missionaria? Presentare le testimonianze dei missionari che nelle periferie dell’umanità annunziano Cristo, battezzano i popoli convertendoli a Cristo e formando le prime comunità cristiane; oppure abbiamo cominciato noi a politicizzare la missione alle genti, riducendo la Chiesa in missione ad una Ong mondiale che si interessa dei poveri e dei marginali, delle ingiustizie e violenze contro gli ultimi di ogni società, spesso senza alcun aggancio esplicito a Gesù Cristo? Non invento nulla, potrei raccontare decine e decine di esempi, perché l’onda culturale è questa e non è facile fare e proporre e realizzare qualcosa di diverso, si rischia di passare per conservatori, tradizionalisti, reperti archeologi da rottamare.
Ma la Chiesa, lo dice spesso Papa Francesco, non è una Ong di carattere sociale-politico-economico-sindacale, ma la comunità dei seguaci di Cristo, che deve andare in tutto il mondo annunziando la Buona Notizia del Vangelo. E quando, noi missionari diamo un’immagine diversa di noi stessi al mondo, perdiamo la nostra unica identità e diventiamo inefficienti, inefficaci, non leggono più le nostre riviste, i giovani non ci seguono più, non donano più la vita e hanno ragione. Donare la vita per che cosa? Per promuovere l’acqua pubblica o protestare contro il debito estero dei paesi africani o contro la produzione di armi? I giovani danno la vita solo se noi siamo innamorati di Cristo e capaci di innamorarli di Gesù Cristo, nient’altro”.

                                     Crociato di Fatima

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