Lunedì prossimo, 21 agosto, alcuni rappresentanti del Consiglio d’ Amministrazione della Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati, o meglio, quello che ne rimane del cda, (tra questi l’attuale Presidente, l’ Avvocato Marcello Colloca) considerando le dimissioni del Presidente Don Pasquale Barone e di Padre Michele Cordiano, richieste da Monsignor Luigi Renzo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea ove non fosse stato approvato lo Statuto richiesto dal Presule; si incontreranno per dialogare e trovare un punto d’incontro sul futuro della Fondazione, nata per volere della Madonna, volere assecondato dalla Mistica Calabrese, Natuzza Evolo.
Da quello che risulta, secondo indagini riportate da varie testate giornalistiche, l’attuale Presidente della Fondazione l’Avv. Marcello Colloca, è uno degli esponenti di spicco più importanti della Massoneria Calabra, le cui origini si perdono nei secoli.
Nessuno potrebbe escludere che ci siano altri affiliati ai maestri muratori, legati alla Fondazione, considerando i vari incarichi di prestigio che ricoprono oggi nella società odierna.
Il sole24ore secondo una sua stima, riporta, che la Provincia di Vibo Valentia ha il più alto tasso di massoni per abitanti, uno ogni diciotto adulti di sesso maschile.
Ci si chiede se tutto ciò corrisponde a verità, come possa Monsignor Renzo intraprendere qualsiasi forma di dialogo con l’attuale Presidente Colloca!?
Eppure ricordiamo che nel non lontano 2009 ancora quando era in vita Mamma Natuzza, Sua Eccelenza aveva organizzato un”incontro promosso sul tema Massoneria e Magistero della Chiesa.”
Riprendiamo l’articolo integrale pubblicato da Agesir e da altre testate giornalistiche:
MASSONERIA: MONS. GRAZIANI (CROTONE), «LA CHIESA NON PUÒ NON PRENDERE LE DISTANZE»
Massoneria
Il coraggio dell’uomo sta nella scelta della verità. E’ proprio per amore di verità che non è possibile per i cattolici l’adesione alla massoneria, ed è per amore di verità che la risposta alla crisi dell’uomo moderno non può trovare alcun conforto da un’ideologia che non sceglie alcun valore. Lo ha detto questa sera a Vibo Valentia mons. Domenico Graziani, arcivescovo di Crotone-Santa Severina, intervenendo ad un incontro promosso dal vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Luigi Renzo,
sul tema Massoneria e Magistero della Chiesa. Per mons. Graziani la scelta è esercizio di libertà, e chi deliberatamente sceglie di non scegliere’, rifugiandosi nella loggia, rinuncia volontariamente al più prezioso dei beni. Dopo aver spiegato che la massoneria non è una dottrina (perché la dottrina presuppone una verità o un dogma eterocostituito), né è un movimento religioso, ma è invece un metodo attraverso il quale più persone riunite cercano risposte, rifiutando l’esistenza di qualsiasi verità o valore e contestano la stessa possibilità di trovare delle risposte partendo da una verità riconosciuta come oggettiva, mons. Graziani sottolinea che la Chiesa non può non prendere le distanze dal movimento massonico, perché questo porta inevitabilmente al rifiuto di qualsiasi verità.
Storicamente spiega mons. Graziani – la Chiesa ha preso una posizione chiara nei confronti della massoneria, con la scomunica di Clemente XII e successivamente con la scomunica di Pio XII. Tuttavia aggiunge il presule l’atteggiamento della Chiesa non è stato solo di rifiuto ma di attento studio e confronto e ricorda che nel 1974 la Santa Sede diede incarico alla Conferenza episcopale tedesca di intavolare una discussione con la massoneria, studiando il fenomeno al fine di stabilire se vi fosse conciliabilità tra le posizioni cattoliche e quelle massoniche. L’indagine si concluse nel 1980 con l’affermazione dei vescovi tedeschi che non era possibile per i fedeli cattolici la doppia appartenenza alla massoneria e alla Chiesa.
Del lavoro della Conferenza Episcopale Tedesca tenne conto spiega ancora mons. Graziani – anche la Sacra Congregazione per la dottrina della fede, alla quale si chiedeva, nel 1983, se, con la riforma del Codice di diritto canonico, fosse in qualche modo stata sanata la scomunica per i massoni, dato che il vecchio Codice prevedeva il delitto di appartenenza ad un’associazione massonica, punito appunto con la scomunica, mentre nel nuovo codice non viene inserito il medesimo canone. La risposta della Congregazione fu molto chiara: permaneva il giudizio negativo della Chiesa in merito alla massoneria per i suoi principi ispiratori inconciliabili con la dottrina della Chiesa, per tale motivo l’iscrizione a qualsiasi associazione simile rimaneva proibita, ed i fedeli che vi appartenevano (o vi appartengono) sono in peccato grave e non possono accedere al Sacramento della Comunione. La Chiesa cattolica ha affermato mons. Graziani non può guardare il movimento massonico in modo neutro né può tollerare che i suoi adepti si professino al contempo cristiani: le due appartenenze sono tra loro inconciliabili.
Considerando che il Vescovo Renzo aveva intrapreso questa battaglia, almeno da quanto sembra, agli allori del passato, perchè non continuare a portarla avanti in Comunione con il Magistero e con la coerenza del buon Pastore?
È cambiato qualcosa da allora?
Perchè non prendere le distanze e condannare pubblicamente con giusta pena come i Canoni insegnano?
Domande che rimangono senza risposta, anche dopo l’incontro avuto con i giornali locali durante la conferenza stampa del 17 agosto scorso.
È possibile che un tema così sensibile e delicato come “Massoneria e Chiesa”, non ha spinto nessun organo di stampa a porre queste domande, forse un po scomode, a Sua Eccellenza, Vescovo di Santa Romana Chiesa?
Monsignor Renzo, scelga il coraggio della Verità, perchè il coraggio dell’uomo risiede in essa, lo stesso Gesù si è Sacrificato per amore della Verità, per compiere quello che le Scritture avevano anticipato.
Le scelte intraprese dal Vescovo secondo quanto ha affermato nel Decreto ed ai vari organi di stampa, sono state vincolate dalle opinioni dell’ Ufficio giuridico della Conferenza Episcopale Italiana, dall’Ufficio Giuridico della Cei, della Nunziatura Apostolica in Italia, della Segnatura Apostolica della Segreteria di Stato Vaticano e del Consiglio Presbiterale Diocesano (alcuni Sacerdoti della Diocesi).
I Fedeli non sono soddisfatti dalle giustificazioni del Presule, su tanti punti rimangono delle domande senza risposta; dal tam tam, che nei social impera da settimane su questo tema, corre voce che si appelleranno oltre che in preghiera alla Madonna, anche ad organi superiori, scrivendo una lettera al Prefetto per il Dicastero per i Laici, S. Em. il Card. Kevin Joseph Farrell, per chiedere delucidazioni su alcuni “dubia” in merito. Tutto è riposto nelle mani di Dio.
Per ultimo, non possiamo non ricordare le parole di ammonimento e di condanna, che in passato, la Mistica Calabrese, oggi da tutti conosciuta come “Mamma Natuzza” ha lasciato in eredità nei confronti della Massoneria.
Il Vescovo è tenuto all’ubbidienza come lo sono stati i Sacerdoti coinvolti in questa vicenda, pertanto i fedeli chiedono che prenda le distanze ed eviti di trovare qualsiasi compromesso, nel dialogo, con un massone, per decidere il futuro della Fondazione!
la Chiesa Cattolica condanna la massoneria con l’enciclica di Papa Leone XIII “Humanum Genus“.
“Volete essere figli della luce, ma non rinunciate ad essere figli del mondo. Dovreste credere alla penitenza, ma voi credete alla felicità dei tempi nuovi. Dovreste parlare della Grazia, ma voi preferite parlare del progresso umano. Dovreste annunciare Dio, ma preferite predicare l’uomo e l’umanità. Portare il nome di Cristo, ma sarebbe più giusto se portaste il nome di Pilato. Siete la grande corruzione, perché state nel mezzo. Volete stare nel mezzo tra la luce e il mondo. Siete maestri del compromesso e marciate col mondo. Io vi dico: fareste meglio ad andarvene col mondo ed abbandonare il Maestro, il cui regno non è di questo mondo.” (Sant’Atanasio)
L’ unica cosa da fare è ascoltare sante Messe e dire più santi rosari per i nemici dell’ opera e di Natuzza. Che veniva dal Vaticano non ci voleva molto a capirlo, ma il numero dei nemici quando Dio opera non conta. Il suo braccio non si accorcia mai e la sua volontà genera l’ essere. Consacrate quest’ opera più volte e credo che Natuzza si farà sentire e il Padre interverrà se necessario.
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